20.2.20

Da cuore a cuore


“Un giorno, un'immensa folla di persone si radunò per ascoltare gli insegnamenti di Shakyamuni, il Buddha. Il Buddha non disse una parola, prese un fiore e lo tenne davanti a sè. Solo il discepolo Kasyapa comprese l'essenza di quel gesto. Avvenne così la prima trasmissione di un insegnamento senza parole, da maestro a discepolo, da mente a mente. I shin den shin.”.
Nella tradizione Zen si parla di Tramandamento, con una formula il cui significato è “da cuore a cuore”.
Tale tramandamento, però, presuppone -perché esso avvenga- che si sia instaurata una comunicazione profonda tra persone, evidentemente non verbale e ciò rappresenta un totale sovvertimento, quantomeno nel pensiero occidentale, dei canoni che comunemente fondano la comunicazione tra persone, poiché prescinde dalla parola.
Si dice che il Buddha spesso non proferisse parola, lasciando che si stabilisse tra lui e chi lo ascoltava una profonda e sottile corrente di pensiero, un pensiero originale e originario, non concettuale.
Ma è del tutto ovvio che non esista alcun collegamento geografico o culturale, tantomeno religioso: è successo a tutti almeno una volta nella vita ed in contesti e tra persone difficilmente prevedibili o in qualche modo preventivabili.
Come tra due persone, magari sconosciute sino quel momento, che riescono a trasmettersi emozioni ed entrare in reciproco contatto intendendosi su situazioni, anche complesse, solo attraverso gesti non percepibili da occhio esterno.
Né può rappresentare una remora la sua difficile realizzazione; nella storia Zen il discepolo, che poi diviene il prediletto del Buddha, è l’unico tra molti (si parla di cinquemila uditori).
Questo tipo di relazione viene normalmente paragonato all'incontro di due frecce in volo, un evento speciale, altamente improbabile, ma assolutamente possibile; un evento che, quando si verifica, trasforma la vita di un uomo e trova la sua naturale realizzazione solo quando i protagonisti riescono a raggiungere un livello tale di confidenza che non necessita di altro.
Quel che lo alimenta, pur se sconosciuto nella sua genesi, risiede essenzialmente nella coscienza di coloro che riescono a provarlo, ed è del tutto scevro da sovrastrutture verbali, al di là di condizionamenti che creano separazioni artefatte.
Avviene, semplicemente, da cuore a cuore.

6.2.20

Galeotto fu il libro...

Nell’era di internet, un libro può esser visto da molti solo come un oggetto.
Una tale ottica non può esser condivisa, innanzitutto perché un libro è comunque veicolo di cultura, ma anche perché esso prescinde dalla sua fisicità e contribuisce a favorire flussi comunicativi tra persone altrimenti destinate a non conoscersi mai.
Nel XV secolo Gutemberg si sforzò di trovare una tecnica che ne consentisse la fruizione al numero maggiore di persone ed al minor costo possibile.
Da allora, grazie alla tecnica e all'ingegno umano, si è arrivati ai risultati che tutti sappiamo e che privilegiano anche il connotato “virtuale” dei libri: e-books, podcast ed audible.
Proprio la feconda sinergia con la rete ha creato un fenomeno a dir poco interessante, il BookCrossing.
L’iniziativa, nata negli Stati Uniti all'alba del terzo millennio grazie a Ron Hornbaker e sua moglie Kaori sulla scorta di precedenti tentativi più risalenti nel tempo, ha come obiettivo il passaggio di libri da una parte all'altra del mondo (di qui il suo nome), coinvolgendo anche i lettori.
Pertanto, chi vuol immettere nel circuito nuovi libri, si collega al sito dedicato, ottenendo un codice identificativo unico (BCID - BookCrossing ID) che, una volta generato, si applica al libro attraverso un’etichetta adesiva che ne illustra i vari step.
Il testo è cosi monitorato nei suoi vari passaggi, in quanto, chi lo trova può, a sua volta, aggiornare on line la scheda del libro ed è libero di decidere come, dove e re immetterlo.
L’assoluta libertà data ai lettori, ne scatena la fantasia circa i posti dove lasciare i libri, che possono anche essere molto insoliti; è infatti molto stimolante lasciare un libro persino into the wild, al di là delle convenzioni e degli schemi.
Così che, viaggiando per il mondo si possono trovare: i Book Tree a Berlino, vere e proprie biblioteche pubbliche all’aria aperta a bassissimo impatto ambientale, ma elevato impatto culturale; una cassetta rossa a Washington con l’invito a prendere un libro, una piccola “biblio-sedia” in Minnesota che celebra la comodità della lettura offrendo libri gratuiti, una variopinta cabina del telefono in disuso che a Vienna torna a nuova vita, una  carriola del BookCrossing a Salò (i libri come mattoni per costruire cultura), o la BookCrossing Bike per chi ama leggere all’aria aperta in Brasile.
Diversamente, un libro collocato discretamente in un posto per esso non usuale, ma comunque affollato ed anonimo genera minori remore in chi voglia impossessarsene e quindi ne favorisce il passaggio.
Ed in tal senso, alcuni tali spazi, come sale da the o angoli di locali pubblici, persino sale d’aspetto, sono divenuti luoghi di elezione per tali operazioni.
Come pure, tra i lettori stessi viene a crearsi quel canale comunicativo che ha come base la medesima passione per la lettura e la condivisione, quasi fisica, degli stessi interessi.
Ecco quindi sorgere comunità di fruitori di libri che prescinde dal virtuale ed organizza ritrovi sul territorio, oltre che mantenere vivo il contatto in rete, atteso che la pratica del BookCrossing
Ciò in quanto la pratica del BookCrossing non è solitaria.
Gli incontri possono avere come argomento la spiegazione e l'approfondimento dei meccanismi del sito e della filosofia del condividere, discussioni a tema letterario o semplicemente e più frequentemente la conoscenza diretta degli altri BookCrossers e un'occasione per stare insieme tra persone che condividono la visione di questo aspetto della vita.
Il tutto, al di fuori delle attività di registrazione, è abbastanza elastico.
Ad oggi il sito conta quasi due milioni di iscritti, con tredici milioni di libri registrati messi in giro ed ha un discreto numero di iscritti anche in Italia
D’ora in poi, maneggiando distrattamente un libro, avremo maggiore consapevolezza di quanto possa esserci alle sue spalle, ma anche, e soprattutto, di quanto cammino può fare e far fare a chi lo legge.