“Un giorno,
un'immensa folla di persone si radunò per ascoltare gli insegnamenti di
Shakyamuni, il Buddha. Il Buddha non disse una parola, prese un fiore e lo
tenne davanti a sè. Solo il discepolo Kasyapa comprese l'essenza di quel gesto.
Avvenne così la prima trasmissione di un insegnamento senza parole, da maestro
a discepolo, da mente a mente. I shin den shin.”.
Nella tradizione Zen si parla di Tramandamento, con una formula il cui
significato è “da cuore a cuore”.
Tale tramandamento, però, presuppone -perché esso avvenga- che si sia
instaurata una comunicazione profonda tra persone, evidentemente non verbale e
ciò rappresenta un totale sovvertimento, quantomeno nel pensiero occidentale,
dei canoni che comunemente fondano la comunicazione tra persone, poiché
prescinde dalla parola.
Si dice che il Buddha spesso non proferisse parola, lasciando che si
stabilisse tra lui e chi lo ascoltava una profonda e sottile corrente di
pensiero, un pensiero originale e originario, non concettuale.
Ma è del tutto ovvio che non esista alcun collegamento geografico o
culturale, tantomeno religioso: è successo a tutti almeno una volta nella vita
ed in contesti e tra persone difficilmente prevedibili o in qualche modo
preventivabili.
Come tra due persone, magari sconosciute sino quel momento, che riescono
a trasmettersi emozioni ed entrare in reciproco contatto intendendosi su
situazioni, anche complesse, solo attraverso gesti non percepibili da occhio
esterno.
Né può rappresentare una remora la sua difficile realizzazione; nella
storia Zen il discepolo, che poi diviene il prediletto del Buddha, è l’unico
tra molti (si parla di cinquemila uditori).
Questo tipo di relazione viene normalmente paragonato all'incontro di due
frecce in volo, un evento speciale, altamente improbabile, ma assolutamente
possibile; un evento che, quando si verifica, trasforma la vita di un uomo e
trova la sua naturale realizzazione solo quando i protagonisti riescono a
raggiungere un livello tale di confidenza che non necessita di altro.
Quel che lo alimenta, pur se sconosciuto nella sua genesi, risiede
essenzialmente nella coscienza di coloro che riescono a provarlo, ed è del
tutto scevro da sovrastrutture verbali, al di là di condizionamenti che creano
separazioni artefatte.
Avviene, semplicemente, da cuore a cuore.

