Chastity Patterson, una ragazza americana di 23 anni, fin dalla morte di
suo padre, avvenuta il 25 ottobre del 2015, quasi sfidando il destino, aveva
deciso di comunicare comunque con lui, inviando SMS al numero del suo
telefonino.
In questi messaggi, ovviamente rimasti senza riscontro, Chastity, dava
puntuali aggiornamenti su quanto accadeva nella sua vita, di bello e di brutto,
con scrupolosa precisione.
In occasione dell'anniversario aveva scritto: "Sono passati quattro anni da quando ti ho perso e non passa un singolo
giorno senza che io non senta la tua mancanza. Ho battuto il cancro e non mi
sono più ammalata: ti avevo promesso che mi sarei presa più cura di me stessa!
Ho finito il college e mi sono laureata con il massimo dei voti! Mi sono
innamorata e mi si è spezzato il cuore, ma ho sollevato la testa e sono
diventata una donna ancora più forte. Ho perso tutti i miei amici e ho toccato
il fondo, ma ho trovato qualcuno che è entrato nella mia vita e mi ha salvata!
Non ho ancora figli, tu ne saresti davvero felice, ma sono pronta. [...] Sono
intimorita dal matrimonio perché dovrò camminare in quella lunga navata da sola
e tu non sarai lì a dirmi che è tutto a posto. Sto facendo benone, saresti così
orgoglioso della donna che sono diventata...».
Ma, proprio in quel giorno, Chastity riceve un messaggio di risposta da
quel numero.
La spiegazione è presto data: la compagnia telefonica aveva assegnato ad
altra persona quell'utenza telefonica, non più attiva, in quanto inutilizzata
dal precedente intestatario
Assai più interessante è quel che segue; lo descrive lo stesso autore del
messaggio di risposta, un uomo di nome Brad, la cui figlia era morta in un
incidente stradale nell'agosto del 2014.
Brad aveva letto tutti i messaggi inviati a Chastity ed aveva deciso di
rispondere in quel giorno così particolare per lei: "Ciao tesoro. Non sono tuo padre, ma ho ricevuto tutti i tuoi sms negli
ultimi quattro anni. Attendo con
ansia i tuoi messaggi mattutini e i tuoi aggiornamenti notturni. Mi chiamo
Brad, ho perso mia figlia in un incidente d'auto nell'agosto 2014 e i tuoi
messaggi mi hanno tenuto in vita. Quando mi scrivi, so che è un messaggio di
Dio. Mi dispiace che tu abbia perso qualcuno di così caro, ma ti ho ascoltato
nel corso degli anni e ti ho visto crescere più di chiunque altro. È da tempo
che mi sarebbe piaciuto risponderti, ma non volevo spezzarti il cuore. Sei una
donna straordinaria e mi sarebbe piaciuto che mia figlia fosse diventata come
te. Grazie per i tuoi aggiornamenti, mi ricordi ogni giorno che un Dio c'è, e
che non è colpa sua se mia figlia se n'è andata. Lui mi ha dato te, il mio
piccolo angelo [...] Mi dispiace che tu abbia dovuto passare tutto questo, ma
se può farti sentire meglio, sono davvero orgoglioso di te!».
Tra tanti haters, leoni da tastiera ed autori di post a ciclostile, due
persone, segnate dal destino, decidono comunque di comunicare, gettando il
cuore oltre l'ostacolo, al di là di ogni limite
...di tempo
...di spazio
...di
ragionevolezza
Hai un momento, Dio?

